Molti anni fa uno scienziato benintenzionato creò un robot capace di pensiero autonomo. Questo robot aveva, però, un difetto di sistema gravissimo: una personalità psicotica mossa da un solo, insano, desiderio, ovvero sterminare tutta la vita organica, da lui giudicata indegna di popolare il pianeta Terra.

Il robot si chiama Ultron e più volte ha affrontato gli eroi della Terra, perlopiù i Vendicatori, venendo sempre sconfitto ma tornando nuovamente alla carica ogni volta più pericoloso di prima.

Stavolta Ultron si è risvegliato in Russia. In qualche modo la sua coscienza ha preso il sopravvento su quella del vecchio nemico dei Fantastici Quattro noto come lo Spirito Rosso e lo ha usato per impadronirsi della piccola città di Komarov sterminandone gli abitanti.

La Guardia d’Inverno è intervenuta ma è stata rapidamente sconfitta ed anche se alcuni dei suoi membri sono riusciti ad improvvisare una riscossa, Ultron, grazie ad un macchinario di sua invenzione, è riuscito a costruirsi un corpo fatto interamente della misteriosa Forza Oscura in cui ha trasferito la propria coscienza.

Potrebbe andare peggio?

 

 

LE CINQUE GIORNATE - CAPITOLO 7
UNITED RUSSIA (
ЕДИНАЯ РОССИЯ)

di Carlo Monni da un’idea di FABIO VOLINO
Editor: GIUSEPPE FELICI

 

QUINTA GIORNATA

 

1.

 

 

La Piramide, quartier generale di China Force. Da qualche parte nella Repubblica Popolare Cinese. Laynia Petrovna si sente come se la sua anima venisse strappata via e il suo stesso essere fosse lacerato in due.

Il Maggior Generale Zhu Yizhi dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese non ha la più pallida idea di quali siano le forze con cui sta giocando e si illude se crede di riuscire a controllarle. Provocherà solo un disastro inimmaginabile, pensa.

Improvvisamente Laynia sente qualcosa, come una sorta di risonanza, è come se fosse contemporaneamente lì e altrove ma sempre legata a qualcosa che sta drenando la sua energia.

Urla e non è sola ad urlare.

 

Komarov. Oblast di Volgograd, Distretto Federale Meridionale, Federazione Russa. Katrina Bulikova si sente come se la sua anima venisse strappata via e il suo stesso essere fosse lacerato in due.

Ultron è riuscito ad accedere alla Forza Oscura e la sta drenando via da lei, la sta uccidendo. Morirà un’altra volta, la sua essenza si sta dissipando.

Ma cosa le sta succedendo? Improvvisamente è come se fosse altrove, in un'ampia sala piena di militari cinesi, ma è sempre legata a qualcosa che sta assorbendo la sua energia, quell’energia che è la sua sola sostanza.

Urla e non è sola ad urlare.

 

Mosca, Capitale della Federazione Russa, Palazzo della Lubyanka. Vladimir Maksimovitch Menikov, direttore del F.S.B.[1] osserva su uno schermo le immagini satellitari provenienti da Komarov.

-Ultron!- esclama -Non mi aspettavo lui.-

-E adesso che facciamo?- gli chiede il suo assistente Dimitri Bukharin, l’ex Dinamo Cremisi.

            Menikov non risponde. Continua a fissare le immagini come se fosse ipnotizzato. Sembra passare un’eternità prima che risponda:

-Non lo so.-

Bukharin scuote la testa. Non riesce a non pensare che Alexei Vazhin avrebbe avuto un piano per uscire da quell’ingarbugliata situazione. Forse stavolta il Presidente ha puntato sul cavallo sbagliato.

 

 

2.

 

 

            Komarov, appena fuori dalla cupola che la circonda. L’Aereo Pogo dei Fantastici Quattro atterra poco distante e ne escono i membri del più vecchio e famoso supergruppo ancora in azione.

            Reed Richards, Mister Fantastic, si avvicina alla figura in armatura verde in piedi presso la cupola.

-Lei è Titanium X, giusto? La riconosco dai rapporti di WorldWatch, io…-

<<So benissimo chi è lei, Dottor Richards.>> replica Daria Bulova <<I Fantastici Quattro sono famosi anche in Russia, sa?>>

            Reed fa una smorfia davanti a quell’evidente ironia.

-Siamo qui per essere d’aiuto.- dice.

-Non vedo come.- interviene un uomo che indossa una specie di divisa mimetica -La Russia non ha bisogno che arrivino gli Americani ad insegnarci come trattare le nostre crisi.-

-Se non sbaglio gli Americani vi hanno salvato le chiappe settant’anni fa, Ivan.- ribatte Ben Grimm, la Cosa, sarcastico.

-Avremmo vinto la Grande Guerra Patriottica anche senza il vostro aiuto e non mi chiamo Ivan: sono il Maggior Generale Anton Andreievitch Pastrenko, Comandante delle Forze Speciali del Ministero dell’Interno.-

-Sai che impressione.-

<<Non è il momento di fare i nazionalisti, Generale.>> interviene Titanium X <<La crisi è seria e ci serve tutto l’aiuto possibile. Sono convinta che anche il Presidente lo pensa.>>

-La ringrazio, Titanium X.- replica Reed -In effetti abbiamo una certa esperienza con i campi di forza impenetrabili.-

            Sfiora con la mano la barriera.

-Energia solida.- commenta -Mi ricorda la barriera negativa che protegge il Grande Rifugio.[2] Forse un cannone ultrasonico ad alta frequenza potrebbe frantumarla.-

-Magnifico. Ne abbiamo a dozzine nei nostri magazzini.- commenta, sarcastico, Pastrenko.

-Con i giusti materiali posso costruirne uno e calibrarlo sulla giusta frequenza in un’ora, ma…-

<<Ma non abbiamo un’ora, temo.>> replica, amara Titanium X.

 

            Komarov. Valentin Shatalov, ora pienamente nei panni metallici di Airstrike, fronteggia la sagoma oscura davanti a lui. Ultron, una delle peggiori minacce che il Mondo abbia mai conosciuto. L’ultima volta ci sono voluti gli sforzi di due squadre di Vendicatori e della vecchia Guardia d’Inverno per fermarlo,[3] ora che è composto di una delle più tremende forze dell’Universo, che speranze ha la sua squadra di sconfiggerlo? Non è nella natura di Valentin Shatalov arrendersi. Anche se è cosciente della futilità del suo gesto, spara comunque contro il suo avversario, mentre anche il Guardiano Rosso gli lancia contro il suo scudo.

-Sciocchi.- ribatte Ultron in tono irridente -Già avevate poche speranze prima, ora siete spacciati.-

            Continua a parlare, pensa l’ex generale, dammi il tempo di fare quello che devo fare. Airstrike vola verso l’uomo al cui fianco che  si era risvegliato poco prima.

<<In piedi, Boris Borisovitch!>> lo incita <<Abbiamo bisogno di te.>>

            L’uomo dal fisico massiccio ed il volto incorniciato da una folta barba nera alza la testa e mormora:

-Cosa?-

<<Siamo nei guai, Boris Borisovitch.>> ribatte Shatalov <<Ci serve la potenza della Dinamo Cremisi. Te la senti?>>

-Io… ma certo!-

<<Mettiti l’armatura e seguimi, allora. Io vado a combattere.>>

            Senza aspettare oltre Airstrike si solleva in volo verso il nemico. Se sopravvivrà, dovrà fare una lunga chiacchierata con Menikov, questo è certo: dovrà spiegargli molte cose, anche se pensa di averle già capite.

 

            Londra, Capitale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Solo pochi istanti prima Perun, il dio slavo del Tuono, l’eroina italiana di nome Sun, l’eroe britannico noto come Capitan Bretagna e il folle Sir James Jaspers, coi suoi poteri di alterazione della realtà sono scomparsi in un varco dimensionale per finire chissà dove.

            La cosa interessa relativamente a Loki, il dio dell’Inganno della mitologia norrena, che scende in una Londra sconvolta dalla follia di Jaspers. Quel che importa è la sua ricerca.

            Mentre cala a terra, muta ancora forma diventando una donna dai lunghi capelli neri che le coprono parte del volto e che si guarda intorno finché a terra non vede qualcosa: una pietra scintillante.

-Perfetto.- commenta, poi scompare di nuovo.

 

 

3.

 

 

Centro di affari internazionali di Mosca. Nella sede della Kronas O.A.O.[4] Il Presidente di quella società e una sua ospite stanno guardando le stesse immagini satellitari. Lo zoom è fisso su un uomo attorno al quale si va assemblando un’armatura modulare bianca e rossa.

-Valentin…- mormora il Tenente Colonnello del G.R.U.[5] Yelena Alexeievna Brement, al momento in borghese -Airstrike è Valentin Vladimirovitch Shatalov.-

-Ne ero già convinto ma la qualità delle immagini non è eccelsa e volevo una conferma da parte tua, Alexeievna, dopotutto, tu e lui un tempo eravate intimi.- le dice Aleksandr Vassilievitch Lukin.-

-Una vita fa.- precisa la giovane donna dai capelli neri -Prima che lui diventasse un traditore e si mettesse in un gruppo che cercava di rovesciare il Governo.-

            Lukin sorride e aggiunge:

-Guarda meglio, Alexeivena.- continua a chiamarla col solo patronimico, segno di grande confidenza a cui lei non reagisce -Guarda quell’uomo massiccio sulla piattaforma e che si sta svegliando adesso. Lo riconosci?-

-Ma è Boris Bullski, Titanium!- esclama Yelena poi la comprensione si fa strada in lei -I Remont 4 sono la nuova Guardia d’Inverno.-

-Non solo loro, ovviamente ma scommetto che anche quelli che non abbiamo riconosciuto sono supercriminali o qualcosa di simile. Naturalmente Menikov non potrebbe averlo fatto senza l’avallo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale e del Presidente.-

            Yelena Brement tace assorbendo l’impatto delle notizie che ha appena avuto.

-Perché?- chiede infine,

-Per avere qualcuno di più controllabile e affidabile al suo servizio rispetto ai pupilli di Vazhin.- risponde Lukin.

-Degli aspiranti golpisti?-

-Più allineati alla sua idea di Stato, è evidente. Lui è sicuramente convinto di riuscire a tenerli sotto controllo.-

-E se sbaglia? Sarà un disastro.-

            Lukin non replica.

 

            Un luogo segreto da qualche parte negli Stati Uniti. La smorfia sul volto di Monica Rappaccini è abbastanza eloquente sul suo stato d’animo.

-Questa non ci voleva.- borbotta.

            Il suo piano per scatenare Ultron e controllarlo grazie agli innesti cibernetici nel cervello di Ivan Kragoff avrebbe funzionato se Ultron non avesse trovato il modo di accedere alla Forza Oscura e costruircisi un corpo. Ma come diavolo ha fatto? Sia Kragoff che Ultron hanno le competenze tecniche per realizzare un assorbitore di Forza Oscura, ma di qui a realizzare un costrutto che ospiti la coscienza di Ultron ce ne corre. Deve esserci una qualche altra forza al lavoro. Vediamo se ci sono stati altri picchi insoliti di energia da qualche parte.-

            Uno schermo panoramico su una parete si accende e presto alcuni puntini si illuminano in varie parti del mondo. Uno ha una particolare intensità.

-Cos’è questo? Londra? Non ditemi che i poteri di quel vecchio pazzo si sono risvegliati. Questo potrebbe spiegare molte cose… ed essere un problema davvero molto serio.-

 

            Mosca, Palazzo della Lubyanka. L’ultima cosa che Alexei Mikhailovitch Vazhin, ex direttore del F.S.B. si aspettava è che il suo carceriere, Leo, gli portasse un tablet, ma è esattamente quello che è accaduto. Una breve ispezione gli basta a capire che ogni funzione che gli permetterebbe di comunicare con l’esterno è stata disabilitata. Non ne è sorpreso, ovviamente. Non si consente certo ad un prigioniero di comunicare liberamente. Almeno, però,  può finalmente sapere le ultime notizie.

            Alza la testa in modo che Leo, che è sordo, possa leggere le sue labbra e dice:

-Grazie Leo.-

-Leonid.- dice questi -Il mio nome completo è Leonid Yurievitch Antonov.-

            Finalmente comunicano, ottimo. Vazhin ha poco tempo per rallegrarsi. Le notizie che legge sono davvero deprimenti.

-Quell’idiota!- sbotta improvvisamente -Lo avevo avvertito ma non ha voluto ascoltarmi ed ora ne paga le conseguenze. Dio ci salvi dai benintenzionati dalla mentalità ristretta.-

            Leo lo guarda senza capire.

 

 

4.

 

 

            La Piramide, Cina. Qualunque cosa il Generale Zhu si aspettasse che dovesse succedere, di sicuro non è questa: Laynia Petrovna sta diventando una sorta di immagine in negativo vivente e la cosa senza forma estratta dalla navicella degli Spettri Neri ancora non si muove. In compenso i macchinari si stanno surriscaldando: troppa energia da gestire, se non accade qualcosa alla svelta…

            E qualcosa accade, ma non quella che Zhu sperava. Qualcosa di massiccio piomba nel salone: un grosso orso bruno arrabbiato e parlante.

-Dov’è Stella Nera!- urla -Cosa le avete fatto?- urla.

            Zhu è sconcertato. Gli intrusi hanno superato quegli esseri usciti dalla nave aliena? No: sono solo riusciti ad evitarli e se li sono portati dietro.

            Uno degli intrusi lo vede e sembra riconoscerlo:

-Tu!- grida con rabbia -Io so chi sei… e ti ucciderò!-

            E diventa un gigantesco mostro verde.

 

            Komarov. Katrina Aleksandrovna Bulikova si sente perduta. La sua più grande paura si sta realizzando: sta cessando di esistere, tornerà nel nulla, confusa in quella Forza Oscura che già una volta l’ha inghiottita.

            Guarda il campo di battaglia dove i suoi compagni si stanno battendo contro l’Ultron fatto di forza oscura, ma è evidente che i loro sforzi non portano a nulla. Non può non ammirare, però, la determinazione con cui il Guardiano Rosso rifiuta di arrendersi anche se la situazione sembra senza speranza.

            Un momento… cosa sta accadendo? Sembra uno squarcio nell’aria stessa e le energie che crepitano intorno ad esso… lei le riconosce.

 

            La Piramide, Cina. Era da un po’ che Emil Blonsky non si trasformava in Abominio ma trovarsi questo posto, vedere le installazioni che lo circondano ha fatto scattare qualcosa in lui: l’adrenalina è entrata in circolo ed ecco che il mostro verde che molti dicono essere addirittura più forte di Hulk ricompare e stavolta sembra essere del tutto fuori controllo. Più che l’Abominio che tutti conoscono sembra la versione selvaggia e senza cervello di Hulk che un tempo creò devastazioni senza pari.

            Si sbarazza dei soldati davanti a lui come se fossero fuscelli, ignora i colpi che gli sparano da più parti e afferra lo sbalordito Generale Zhu.

-Ti ucciderò per quello che mi hai fatto!- urla.

-Cosa dici? Io… io non ti ho mai visto prima d’ora!-

            Se Abominio potesse vedere oltre la nebbia che gli ottenebra il cervello, saprebbe che Zhu non sta mentendo. Come potrebbe ricordarsi di lui? Sono passati troppi anni e all’epoca Zhu era solo un sergente di fresca nomina a capo di una pattuglia che aveva arrestato una spia che cercava di introdursi in un’installazione militare e non ha più visto quell’uomo da quando l’ha consegnato a quelli del Secondo Dipartimento.[6] Non può nemmeno immaginare che quello stesso uomo, scampato alle torture sarebbe stato scambiato con una spia della Repubblica Popolare Cinese in Russia ed in seguito sarebbe diventato l’Abominio.

            Ora Zhu Yizhi vede la propria morte negli occhi di Abomino e sarebbe probabilmente spacciato se improvvisamente non accadesse qualcosa di assolutamente inaspettato: un buco nero si apre nell’aria.

 

 

5.

 

 

            Mosca, Distretto Sud Occidentale, Quartiere di Yasenevo. L’uomo che entra nel Quartier Generale dello S.V.R.[7] ovvero il Servizio di Intelligence che opera fuori dai confini della Russia, indossa la divisa del K.D.B.[8], il servizio segreto bielorusso, detto K.G.B. in Russo. Il nome sui suoi documenti è Colonnello Aliaksiej Aliaksiejvich Ramanchuk, ma quei documenti sono degli ottimi falsi.

            Un uomo si avvicina a lui.

-Il Direttore la attende, Compagno Colonnello.- gli dice.

-Ed io sono ansioso di incontrarlo.- replica l’altro -Sono sempre stato un sostenitore della collaborazione tra le nostre nazioni sorelle. Avrei voluto incontrare anche il Direttore del F.S.B. ma aveva impegni urgenti.

-Il Generale Menikov è alle prese con un grave problema di sicurezza interna.-

            E c’è una punta di soddisfazione in questa frase, nota, divertito, l’uomo che dice di essere il Colonnello Ramanchuk.

 

            La piramide, Cina. Il loro nome in Mandarino è Zhōngguó Lìliàng, ovvero Forza della Cina, il supergruppo ufficiale della Repubblica Popolare Cinese, attualmente sotto la supervisione del Secondo Dipartimento dell’Esercito Popolare di Liberazione, e di esso fanno parte i dodici, tra uomini e donne, che usano come alias i nomi dei segni dello Zodiaco Cinese. In questo momento si stanno muovendo per combattere gli intrusi in questa base supersegreta… tutti tranne uno.

            Quello chiamato Maiale colpisce improvvisamente col suo bastone i due soldati di guardia al macchinario a cui è assicurata Laynia Petrovna e rapidamente la libera, solo per rendersi conto che qualcosa non va.

-Cosa hai fatto a mia sorella?- urla Vanguard affrontandolo.

-Io? Niente.- si giustifica Maiale -Cercavo di aiutarla. Sono dalla vostra parte.-

-Vuoi prendermi in giro? Sei tu che hai catturato Laynia.-

-Dovevo farlo per la mia copertura ma se avessi saputo cosa il Generale Zhu voleva farle...-

-Dagli retta, Vanguard.- interviene l’Uomo Collettivo -Lui è mio fratello Han.

-La tua spia?- chiede Tigre Siberiana.

-Non più ora che sono venuto allo scoperto.- ribatte Tao-Yu Han -Ma direi che adesso abbiamo problemi più urgenti tutti quanti.-

            Tutto sta accadendo troppo in fretta, pensa Nikolai Krylenko, meglio noto come Vanguard, prima l’attacco di quella specie di pterodattili oscuri, poi Abominio che impazzisce, quel che sta accadendo a sua sorella e adesso un buco nero che compare nel mezzo della stanza.

            Buco nero è la definizione adatta, perché, come un vero Buco Nero sta attirando verso di se quasi tutto quello che c’è nel salone. La prima è Stella Nera, ormai quasi immateriale che fluttua verso lo squarcio nella realtà.

-Laynia!-

            Suo fratello cerca di afferrarla ma nulla può contro quell’attrazione irresistibili. In pochi secondi il buco ha inghiottito tutti i presenti nella base e poi si richiude lasciandosi dietro il nulla ed il silenzio.

 

            Komarov. Del tutto inutile, pensa il Guardiano Rosso. Nonostante tutti i loro sforzi quest’essere che si fa chiamare Ultron è del tutto impenetrabile ai loro attacchi.

-Desistete e accettate il vostro destino.-

-Mai.- ribatte Alexi Alanovitch Shostakov -Finché mi rimarrà vita non cesserò di combatterti. Non mi arrenderò mai!-

            L’Ultron Oscuro ride.

-Voi esseri di carne mi divertite. Non capisci quanto siano futili i tuoi sforzi? La tua squadra è decimata. Solo tu ed i tuoi compagni in armatura siete rimasti in piedi eppure vi ostinate a combattere anche sapendo che perderete, perché?-

-Se non lo capisci da te…- ribatte il Guardiano -… è inutile che te lo spieghi.-

            Prima che Ultron  possa ribattere, ecco che la frattura nell’aria notata poco prima si allarga e vomita, è il caso di dire, uomini e donne in costume oltre a macchinari e soldati cinesi.

            L’ultimo ad uscire è un uomo alto e magro, capelli neri, tempie bianche, baffetti curati, vestito con un tipico abito inglese da campagna verde e a quadretti, che si guarda intorno e poi, con perfetto accento oxfordiano, dice:

-Che pasticcio. Capita sempre coi cambi di scrittore e toccherà a me risolverlo, pare.-

 

 

6.

 

 

            Komarov. Fuori dalla cupola. Il commento più efficace, è, come al solito, quello della Cosa.

-Che razza di sviluppo rivoltante è mai questo?-

<<Ma chi diavolo è mai quel tizio?>> chiede una perplessa Titanium X.

            Reed Richards preme il simbolo sul suo petto ed ecco apparire un ologramma davanti a lui.

-Sir James Jaspers, ex deputato al Parlamento del Regno Unito per il collegio di Hanslope West, poi Pubblico Ministero presso la Corte Penale Internazionale e…-

-Non ci interessa la sua biografia, Gommolo.- lo interrompe Ben Grimm -Dicci, piuttosto, come ha fatto un Inglese di mezza età ad uscirsene da un buco dimensionale assieme ad un mucchio di supertizi russi e cinesi con la stessa disinvoltura che se andasse a fare una passeggiata in campagna.-

-Vorrei saperlo, Ben, e temo che non sia la domanda più importante.-

            Ben e tutti gli altri seguono la direzione dello sguardo di Mister Fantastic e quel che vedono li lascia sbalorditi.

 

            Komarov. Dentro la cupola. Con la massima tranquillità l’uomo che qualcuno ha chiamato Mad Jim Jaspers si avvicina all’Ultron Oscuro che lo apostrofa:

-E tu chi saresti, sgorbio?-

-Oh, io lo so chi sono, tu invece sei il parto di uno scrittore che non ha tenuto conto del fatto che la tua prossima incarnazione doveva essere dentro un robot femmina in una galassia non proprio lontana lontana, infatti è la nostra, e che il vero cattivo di questa storia sono io. Tu sei un errore di continuity che va corretto. Sparisci!-

            E incredibilmente è quello che accade: ad uno schiocco di dita l’Ultron Oscuro scompare lanciando un urlo e l’Inglese si dà un’occhiata in giro.

-Ora vediamo che c’è da ancora da fare… ah sì: quella fastidiosa barriera.-

            Un’altro schiocco di dita e la barriera che circonda Komarov scompare. Sul volto di Jim Jaspers appare un sorriso maligno.

-E ora dedichiamoci a quello che ho sempre desiderato fare: distruggere questa nazione di luridi comunisti senza Dio.-

 

            Mosca, Palazzo della Lubyanka. Vladimir Maksimovitch Menikov sbatte gli occhi perplesso.

-Ha davvero detto che intende distruggere la Russia?-

-Temo di sì, compagno Generale.- risponde Dimitri Bukharin -E visto come ha trattato Ultron, ho paura che ne sia davvero capace.-

            E anche se non lo vorrebbe, Menikov trema.

 

 

7.

 

 

            Komarov. Il Guardiano Rosso si avvicina a Mad Jim Jaspers. Cerca di ignorare il dolore a tutti i suoi muscoli e mostrarsi più sicuro di sé di quanto in realtà sia. Non gli sfugge l’assurdità della situazione: quello davanti a lui non sembra un tipo pericoloso ma ha fatto fuori Ultron con un solo gesto e si è portato dietro un bel po’ di gente. Alexei riconosce solo gli ex membri della Guardia d’Inverno. La ragazza e il tizio con la bandiera britannica sull’elmetto, gli sono sconosciuti, come pure gli altri, di cui può solo dire che gli sembrano Cinesi. I superumani sono aumentati esponenzialmente dai tempi in cui è stato messo in animazione sospesa. Se sopravvive a questa esperienza dovrà informarsi meglio su tutti loro… se sopravvive appunto.

            L’uomo che sembra uscito da una fotografia del primo Novecento, lo fissa apparentemente divertito poi gli dice:

-Lo sai, vero, che la tua uniforme è obsoleta? La bandiera che rappresenta non si usa più da 24 anni. Ammetto che è d’effetto con quel contrasto tra bianco e rosso. Suppongo che tu ora mi dirai che non mi permetterai di annichilire (bel termine “annichilire", non trovi?) la tua nazione. Peccato che né tu, né tutti i tuoi amici siate in grado di fermami.-

-Ne sei così sicuro, pazzoide?- dice una voce alle sue spalle

 

            Appena fuori dai confini di Komarov. I Fantastici Quattro e la cosiddetta Squadra Beta affiliata alla Guardia d’Inverno si precipitano all’interno del perimetro cittadino e la Cosa esclama:

-Ne sei così sicuro pazzoide?

            Jaspers si volta e li fissa con la stessa espressione che riserverebbe a degli insetti fastidiosi.

-Voi… voi credete di essere alla mia altezza?- esclama, poi si rivolge a Ben Grimm -Colpiscimi!-

-Ascolta, sgorbio…-

-Ho detto: colpiscimi. Sei anche sordo oltre che stupido?-

            Il pugno di Ben si muove da solo senza che lui riesca a trattenerlo e si abbatte su Jaspers… che resta immobile e continua a ridere.

-Mi stai facendo il solletico.-

            Un’ascia viene scagliata con forza contro di lui  ma si ferma improvvisamente a mezz’aria mentre Mad Jim si rivolge a Perun:

-Ah, il dio sperduto che anela ad un’umanità smarrita. Che soggetto banale ed abusato. Mi annoi.-

            E gli rimanda contro la sua arma.

 

            Komarov. Dire che  i membri di China Force, quelli della cosiddetta Resistenza e della ex Guardia d’Inverno sono scossi sarebbe chiamato in Retorica un delicato eufemismo. L’esperienza del viaggio dimensionale li ha prostrati e solo con una certa fatica Ursa Major alza la testa e un nome gli sfugge dalle labbra:

-Laynia.-

            Nikolai Krylenko alza a sua volta gli occhi e ciò che vede lo lascia sconcertato: sua sorella è diventata una sorta di immagine negativa che fluttua verso Katrina Bulikova che, invece, è diventata una sorta di etereo fantasma.

-Ma cosa succede?- chiede.

            Le due donne, immagine speculare l’una dell’altro, si toccano.

 

 

8.

 

 

            Komarov. Jim Jaspers ride divertito mentre quel che rimane della Guardia d’Inverno assieme agli eroi cinesi, Tigre Siberiana, Perun e Sun si accaniscono contro di lui.

-Dovevi restare nel limbo delle idee dimenticate, ragazzina.- dice il pazzo rivolto a Sun -Mi dispiace per il tuo creatore, ma sarò costretto ad annichilirti. Ehi, mi sono innamorato di questo verbo.-

-Non capisco che stai dicendo.- replica Sonia Elios.

-Non conosci l’Inglese della Regina? Inconcepibile. Le scuole del tuo paese devono essere un disastro.-

-Tu sei davvero pazzo, ma adesso ti sistemo per bene.-

            Una fiammata avvolge Jaspers, poi si spegne e lui, assolutamente indenne, si spazzola con fastidio il vestito con la mano destra.

-Questo trucco lo avevi già provato nello scorso episodio e non aveva funzionato.- replica -Ecco quel che capita quando si ha a che fare con uno scrittore visibilmente a corto d’idee.-

            I suoi avversari lo colpiscono con tutto ciò che hanno ma senza alcun successo: i colpi della Cosa o di Abominio non gli fanno niente e così quelli della Torcia Umana e di Sun, per tacere di Airstrike e Dinamo Cremisi. La Donna Invisibile lo rinchiude in un campo di forza e lui ci passa attraverso. Mister Fantastic si avvolge attorno a lui stringendolo in una morsa ma Jaspers svanisce e quasi subito dopo riappare come un enorme volto disegnato contro il cielo

-Mi avete stufato. Tornate a casa vostra!-

            Un attimo e tutti sono svaniti… tutti a parte gli eroi russi, Capitan Bretagna e Sun. Jaspers si materializza a mezz’aria e poi raggiunge il suolo come se scendesse gli invisibili gradini di una scalinata. Sul suo volto un’espressione incuriosita.

-Strano.- borbotta avvicinandosi alla supereroina italiana -Sei ancora qui, come mai? Qualche energia strana ti protegge o è solo che il nuovo scrittore ha paura di dispiacere il vecchio eliminandoti dalla storia? Bel problema.-

-Adesso basta, Jaspers!-

            A parlare è stato il Guardiano Rosso.

-Ma lo sai che sei davvero un seccatore?- ribatte Jaspers -Non l’hai ancora capito che contro di me non puoi fare nulla?-

-E allora uccidimi.- ribatte Alexi Shostakov -Uccidimi adesso, perché se non lo fai, io continuerò a combatterti fino all’ultimo respiro.-

            Mad Jim lo guarda e poi scoppia a ridere.

-Mi diverti, Guardiano. Mi diverti talmente tanto che ti terrò in vita. Ti lascerò alle cure del mio fedele cagnolino. Capitano… dagli addosso.-

            Capitan Bretagna si precipita contro il Guardiano Rosso che riesce ad evitarlo per un pelo. L’eroe britannico si rigira di colpo e si dirige ancora verso l’avversario. Il Guardiano gli lancia contro il suo scudo cogliendolo all’addome poi lo riprende al volo mentre il suo avversario si rimette in piedi.

-Che bello!- esclama Jaspers -Uno scontro tra due simboli nazionali. Non si fallisce mai a metterlo in scena. Orsù, datevi da fare.-

            Brian Braddock si lancia ancora verso il Guardiano. La sua mente ottenebrata non concepisce altra strategia che attaccare a testa bassa come un toro infuriato.

            Alexi Shostakov lo attende a piè fermo protetto dal suo scudo. L’impatto è tale da scaraventare i due uomini a terra.

Il Guardiano Rosso evita di misura un pugno vibrato con forza tale che l’avrebbe ucciso, poi riesce a proiettare Capitan Bretagna oltre la sua testa e si rialza.

Chiunque sia il suo avversario, è evidente che è molto più forte di lui e che non sarà coi soli pugni che potrà sconfiggerlo. Questo non vuol dire che si arrenderà: deve esserci un modo per batterlo e lui lo troverà.

Mad Jim Jaspers osserva tutto con l’espressione divertita di un bambino… poi è colpito dai raggi gemelli di Airstrike e Dinamo Cremisi.

Sul suo petto un buco profondo che lo attraversa da parte a parte. Jaspers lo osserva con un’espressione dapprima perplessa e poi adirata.

-Non mi diverto più.- afferma.

            Uno schiocco di dita e lui ritorna integro mentre il suo vestito è di nuovo immacolato come appena uscito dalla lavanderia. Un altro schiocco e Airstrike e la Dinamo cadono a terra mentre le loro armature diventano troppo pesanti per sostenerne il peso.

-Così imparerete l’educazione. Ed ora vestiamoci in modo appropriato per quel che dobbiamo fare.-

-Tu non farai niente!- ribatte Sun, come se si svegliasse da un letargo improvviso  e colpisce Jaspers con un improvvisa fiammata che non ha più effetto delle altre.

-Insolente ragazzina. Adesso ti darò una bella lezione.- ribatte l’Inglese.

            Qualcosa colpisce improvvisamente Jaspers facendolo cadere a terra: è Ursa Major ma anche i suoi colpi non hanno molto effetto.

-Colpitelo!- incita il Guardiano Rosso mentre combatte con un ottenebrato Brian Braddock -Colpitelo tutti con tutto quello che avete: dobbiamo abbatterlo a qualunque costo.-

            Una risatina chioccia viene dall’uomo che stanno combattendo.

-Voi abbattere me? Ma non avete ancora capito con chi avete a che fare? Io… sono… DIO!-

            La figura di Jaspers diventa sempre più grande mentre il suo vestito muta diventando un abito da cerimonia. Al suo collo l’insegna di Cavaliere Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico, sulla giacca le decorazioni corrispondenti,

-Così va molto meglio ed ora riplasmiamo questa nazione di nemici dell’Impero.

            I suoi occhi iniziano a brillare.

 

            Nel frattempo. Laynia Petrovna e Katrina Bulikova si fondono e il macchinario che teneva imprigionata la seconda esplode.

            Tutti si fermano e volgono lo sguardo verso il luogo. Per un attimo non c’è nulla, poi appare una figura completamente nera che fluttua a mezz’aria. Nera, abbiamo detto, a parte vaporosi capelli biondi. Niente occhi o lineamenti, solo una voce che rimbomba:

-Noi… siamo una!-

         Se la Cosa fosse presente, probabilmente userebbe una delle sue frasi preferite.

 

            Komarov, James Jaspers guarda la figura fluttuante davanti a sé e borbotta:

-Eh sì, la Cosa avrebbe ragione, è davvero uno sviluppo rivoltante, questo. Certo era facilmente anticipabile da quasi chiunque ma non per questo è meno fastidioso.-

-Noi siamo stanche di essere usate!- proclama l’entità. -Chi si oppone a noi deve pagare!-

-Ma per piacere! Credete di impensierirmi? Via, sparite!-

            La figura nera trema, poi si ricompone.

-Questo non era previsto!- esclama Jaspers sorpreso -Con Ultron ha funzionato.-

-Lui era una parte, noi siamo il tutto.-

-Cioè più della somma delle due Stelle Nere? Questo sì che è interessante, ma neanche così siete alla mia altezza.-

-Lo vedremo!-

            Una cappa di Forza Oscura avvolge Jaspers, ma questi ne esce facilmente.

-Che ti avevo detto?- replica con un sorriso insolente.

            Vanguard avanza frapponendosi tra i due. È visibilmente provato e si regge in piedi a stento ma si rifiuta di cadere.

Con voce debole si rivolge alla figura in nero:

-Laynia? Sei davvero tu?-

-Noi siamo Laynia Petrovna e Katrina Bulikova. Noi siamo una!-

-Capisco. Ascolta. Solo tu puoi sconfiggere quel tipo ma devi colpirlo con tutto ciò che hai.-

-Non possiamo: se usiamo tutto il nostro potere potremmo essere dissipate, svanire!-

-E preferiresti vivere in un mondo dove tutti gli altri sono morti?-

            Dette queste parole, Vanguard crolla a terra mentre l’entità esclama:

-Nikolai!-

-Quante, stupide, parole.- sbuffa Jaspers -Tu non puoi uccidermi, nessuno può farlo.-

-Lo vedremo!-

            La fusione delle due Stelle Nere scatena tutto il suo potere contro Mad Jim Jaspers. La Forza Oscura fluisce attraverso lei sino al suo avversario avvolgendolo in un bozzolo da cui lui facilmente si libera ma lei continua.

            La Forza Oscura si espande avvolge tutto nell’oscurità più totale, poi in quell’oscurità si vede un barlume di luce che diventa sempre più grande sempre più forte. È Sun che in un ultimo sforzo disperato rilascia tutto il potere di cui è capace e per la prima volta Mad Jim urla:

-NO! Non è giusto: non doveva finire così!-[9]

            Nessuno saprà spiegare esattamente cosa è accaduto. C’è una specie di silenziosa esplosione o forse un’implosione, neanche questo è chiaro. Fatto sta che quando Vanguard alza la testa al centro del campo di battaglia sta James Jaspers nudo ed esanime. Ai suoi lati tre figure femminili: Laynia Petrovna, Katrina Bulikova, tornate apparentemente in forma umana, e, poco distante Sun.

            Nikolai Krylenko corre da sua sorella e si china su di lei per poi tirare un sospiro di sollievo.

-È viva!- esclama -Grazie a Dio, è viva!-

-Ne sono felice.-

            Vanguard alza gli occhi e vede davanti a sé un provato Guardiano Rosso.

-Vuoi arrestarci?- gli chiede.

-Perché dovrei? Avete contribuito a salvare questa nazione e io mi sentirei un verme se cercassi di catturarvi.-

            Vanguard indica Katrina.

-Lei ha detto…-

-So cosa ha detto ma qui e adesso decido io e me ne prendo la responsabilità. Prendi tua sorella e i tuoi amici e andatevene.-

-E come?-

-Posso aiutarvi io.- afferma Perun avanzando deciso -La mia ascia può aprire un portale per portarvi ovunque vorrete.-

-Ecco la tua risposta.- gli dice il Guardiano -Ora andate.-

            Vanguard prende in braccio la sorella mentre Perun indica Sun.

-Lei viene con noi.- afferma.

-Come vuoi.- replica Abominio e prende la giovane tra le braccia.

            Perun rotea la sua ascia formando una specie di piccolo vortice che avvolge gli ex membri della Guardia d’Inverno e quando cessa sono tutti scomparsi.

            Il Guardiano Rosso rimane in silenziosa contemplazione del campo di battaglia, finché non viene scosso dalla voce di Titanium X:

<<Forse non avresti dovuto lasciarli andare.>>

            Alexi Alanovitch Shostakov fa un sorriso amaro e replica:

-Tu l’avresti fatto, Compagna Maggiore? Li avresti fermati?-

            Daria Bulova fa scattare la visiera del suo elmetto e punta i suoi occhi sull’altro poi risponde:

-No… credo prorpio di no.-

            Il Guardiano Rosso sorride ancora una volta.

 

 

            EPILOGO UNO

 

 

            La Piramide, Cina. Sembra passata un’eternità ma sono state solo poche ore. Quel che rimane della China Force e della cosiddetta Resistenza contempla la devastazione di quella che era la base segreta più importante della Repubblica Popolare e soprattutto l’uomo che l’ha diretta.

            Lo stress è stato troppo per il fisico del Generale Zhu Yizhi che non ha retto. L’uomo è morto, gli occhi sbarrati, fissi verso il nulla.

            È Coniglio a dare voce a quello che si chiedono tutti:

-Che faremo adesso?-

            È lo Spirito del Popolo a rispondere:

-Ricostruiremo. Il Generale Zhu ha pagato il prezzo più alto per la sua follia è i suoi mandanti presto faranno lo stesso, me ne assicurerò personalmente. Per il resto, la Cina avrà sempre bisogno dei suoi eroi. In una forma o l’altra.-

            Si allontanano lasciandosi dietro le rovine e non si accorgono che alle loro spalle un essere che non aveva forma ora ne sta assumendo una: quella di una giovane donna dai lunghi capelli neri ed occhi profondi. Le sue labbra si muovono mentre pronuncia le sue prime parole:

-Io… sono Fantasma.-

 

 

EPILOGO DUE

 

 

            Stoccarda, capitale del Land del Baden-Wuttenberg, Repubblica Federale Tedesca. Un vortice si apre improvvisamente davanti ad un ospedale e ne emergono delle figure in costume tra cui un gigantesco mostro  verde e un orso bruno che portano ciascuno tra le braccia una giovane donna svenuta.

            Uno dei nuovi venuti, un uomo massiccio dalla barba e lunga capigliatura castana, spalanca le porte del pronto soccorso e dice con voce tonante:

-Queste donne hanno bisogno di aiuto e voi glielo darete!-

            Ha parlato nell’antica lingua dei popoli slavi ma quelli all’interno hanno udito le sue parole in Tedesco.

-Certo.- risponde uno dei medici -Lo faremo.-

-Ne sono sicuro.-

            In Germania non ci sono molti superesseri ma anche in quella nazione l’interesse per loro è vivo e c’è chi, superata la prima, comprensibilissima, paura, riconosce Abominio. Emil Blonsky lo capisce immediatamente e fa per andarsene.

-Aspetta!- lo richiama Vanguard -Dove vuoi andare?-

-Lontano da qui.- risponde lui -Sono ancora un criminale ricercato e vi procurerei solo guai con le autorità se restassi.-

-E che farai?-

-Mi inventerò qualcosa. Sai… io sono uno che sopravvive... sempre.-

            E così dicendo Abominio spicca un salto sparendo ben presto alla vista.

 

 

EPILOGO TRE

 

 

            Mosca, Palazzo della Lubyanka, sede del F.S.B. Due giorni dopo. Airstrike entra nell’ufficio del Direttore e non appena la porta si è chiusa alle loro spalle Vladimir Maksimovitch Menikov gli chiede:

-Volevi vedermi Valentin Vladimirovitch?-

-Sì, compagno Generale.- risponde Valentin Shatalov togliendosi l’elmo -Volevo parlarti… e tu sai bene di cosa.-

-Certo che lo so: i tuoi compagni. Ormai hai capito chi sono.-

-Sono stato sciocco a non capirlo prima. Mi chiedo solo: perché?-

            Menikov sorride e replica:

-Perché? Ho voluto offrire una seconda occasione a dei nemici della Rodina.[10] Quello che tu ed i tuoi compagni volevate ottenere con la violenza potreste averlo…-

-Con l’inganno?- stavolta è Shatalov a sorridere.

-Ti dà fastidio forse?-

-Per nulla. Ti avviso, però, Compagno Generale, sei tu che ti inganni se speri di tenere per sempre sotto controllo gente come Gremlin o Omega Red. Già quello che chiamavi Fantasma ha defezionato.-

-Un brutto inconveniente, lo riconosco.-

-E in più c’è il Guardiano Rosso. È un idealista. Conosco i tipi come lui. Se un giorno gli chiederai di fare qualcosa di contrario alla sua etica non esiterà a rivoltarsi contro di te.-

-Nel qual caso, avrò bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui e degli altri per mio conto. Te la senti di prenderti questo compito sulle spalle, Valentin Vladimirovitch?-

-Perché no?- risponde Shatalov.

 

 

EPILOGO QUATTRO

 

 

            Il tempo passa e parecchie cose accadono nella Federazione Russa e nel resto del Mondo, cose che potrebbero avere conseguenze anche sulla Guardia d’Inverno.

            Ivan Kragoff sempre catatonico, viene portato in uno speciale istituto posto sotto l’egida dell’F.S.B. ed affidato alle cure del Dottor Vladimir Orekhov che cercherà di curarlo, o almeno è quello che dice.

            Capitan Bretagna, tornato in sé, viene discretamente rimpatriato e dopo un po’ di tira e molla diplomatico il governo russo accetta di consegnare anche l’altrettanto catatonico Sir James Jaspers a quello britannico. A prenderlo in consegna è la misteriosa agenzia chiamata Weird Happenings Organization (o, più semplicemente W.H.O.). Che sia per curarlo o solo per assicurarsi che non sarà più una minaccia, ai governanti russi non interessa.

            In Germania gli ex membri della Guardia d’Inverno, Vanguard, Ursa Major e Tigre Siberiana, chiedono asilo politico per se stessi e per Stella Nera, ancora in coma. Nell’attesa della risposta sono trasferiti in una base militare mentre Laynia e Sun sono portate in un vicino ospedale della NATO. Perun decide di seguirle e star loro accanto. Il Governo Tedesco decide che è meglio assecondarlo.

            Natasha Romanoff, l’originale Vedova Nera, si reca a Mosca e dopo un tentativo fallito di liberare Alexei Vazhin si confronta con il Guardiano Rosso. Lui la lascia fuggire e le promette il divorzio nel più breve tempo possibile.[11]

            Negli Stati Uniti d’America, la città di New York viene presa d’assalto dagli Elfi Neri e tra i difensori di Manhattan imprigionata sotto una cupola ci sono: Thor, Iron Man, Hulk, la Vedova Nera, Occhio di Falco e Steve Rogers.[12]

Non molto tempo dopo, la capitale, Washington, è sottoposta ad un duro attacco del malvagio Teschio Rosso che ha preso il controllo dei mortali robot noti come Sentinelle. Alla fine i Vendicatori e la squadra informalmente chiamata Vendicatori Segreti lo sconfiggono ma prima che il criminale nazista sia portato in prigione viene ucciso da un misterioso cecchino.[13]

Il Tempo passa, ma non aggiusta tutto.

           

 

EPILOGO CINQUE

 

 

            Un ospedale militare appena fuori Mosca. Il Maggiore Katrina Bulikova esce finalmente dal coma apparentemente sana. Il problema è che la sua fisiologia unica non permette agli strumenti di fare analisi degne di fede. Come si può sapere quali dovrebbero essere i suoi valori corretti?

            Katrina insiste per essere dimessa e non possono dirle di no. Mentre si riveste guarda la sua mano che diventa completamente nera mentre i suoi stessi occhi diventano pozzi di energia oscura. Una domanda affiora nelle sue labbra:

-Cosa sono diventata?-

            Ma forse la domanda dovrebbe essere: cosa sono sempre stata?

 

 

FINE… ALMENO PER ORA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Cosa dire su quest’episodio? Innanzitutto che ha avuto un parto travagliato e che devo sicuramente delle scuse a Fabio Volino per i cambiamenti rispetto alla sua idea originale.

Io non sono lui, questo è certo, ed alla fine ho preferito seguire le mie idee anche se buona parte delle sue sono rimaste sebbene siano state un po’ rimaneggiate.

Ed ora, una doverosa precisazione di continuity: tutta l’intera saga si svolge dopo Avengers Icons #43, Hulk #22/25,Thor #26 e prima di Fantastici Quattro #32/33, Marvel Knights  #61/63, Vendicatori #89/90, Vendicatori Segreti #20, storie a cui si riallinea con l’Epilogo Quattro.

            Nel prossimo episodio: il Guardiano Rosso contro il Soldato d’Inverno. In più altre sorprese.

 

 

Carlo



[1] Federal'naya Sluzhba Bezopasnosti. Servizio di Sicurezza Federale.

[2] La dimora degli Inumani, altrimenti noto come Attilan.

[3] Su Vendicatori MIT #79/80, Vendicatori Costa Ovest #19 e The Others #28.

[4] Otkrytoye Aktsionernoye Obshchestvo. Società Per Azioni Aperta, ovvero quotata in borsa.

[5] Glavnoe razvedyvatel'noe upravlenie ovvero Direttorato principale per l'informazione, il servizio segreto militare russo.

[6] Ovvero la sezione di Intelligence dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese.

[7] Služba vnešnej razvedki, Servizio Informazioni dall’Estero.

[8] Kamitet Dziaržaǔnaj Biaspieki. Comitato per la Sicurezza dello Stato.

[9] In effetti ha ragione: non doveva finire così ma doveva anche sapere come vanno certe cose coi cambi di scrittore. -_^

[10] Patria in Russo

[11] Su Marvel Knights  #61.

[12] Su Avengers Icons #42/43, Hulk  #24/25,Thor #26

[13] Vendicatori #89/90, Vendicatori Segreti #20